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Archive for settembre 12, 2011

Eugenio Montale, trent’anni dopo

settembre 12, 2011 Lascia un commento

Scrisse il poeta «essenziale ed esistenziale nel suo senso finale e più alto», e qui mi fermo, un sol attimo.

Oggi per alcuni ragazzi è incominciata la scuola, non oso pensare oggi, quanti di questi ragazzi sanno chi sia, chi è (dipende) Eugenio Montale, colui per alcuni fu il Poeta.

Le immagini e le figure di Montale tendono però ad assumere un significato esistenziale fin dai tempi di Ossi di seppia , dove il paesaggio non è soltanto se stesso, ma rappresenta anche la realtà mentale del poeta.

L’allegoria, come mezzo per attribuire al mondo delle apparenze i segni di cose invisibili, è, storicamente e nella sua essenza, uno strumento della fede. La ricerca esistenziale di Montale, il tentativo di liberarsi dai confini dell’io, è in fondo un dramma spirituale, e anche se il poeta lotta strenuamente contro «lo splendore del cattolicesimo», la fede tradizionale alla fine lo sconfigge: Clizia in ultimo è «consumata dal suo Dio»; il suo essere assorbita dall’altruismo cristiano la allontana da lui, abbandonandolo al suo corpo terreno, corruttibile, di non credente sconfitto dalla fede. Il poeta rimane separato dal Dio con la D maiuscola. Qui la differenza nel sentirsi uomo, vulnerabile, semplice poeta al servizio della poesia, semplice servo che serve, forse a nessuno, forse a sè stesso, ma poi nemmeno eppure un grazie, noi tutti ancora oggi glielo dobbiamo.

 

 

 

Trilussa..e la felicità..d’aver un compagno…

settembre 12, 2011 1 commento

Carlo Alberto Salustri meglio conosciuto come Trilussa.

Roma 1871-1950.

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« C’è un’ape che se posa

su un bottone di rosa:

lo succhia e se ne va…

Tutto sommato, la felicità

è una piccola cosa. »

(Trilussa, Felicità)

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Un Gatto, che faceva er socialista

solo allo scopo d’arivà in un posto,

se stava lavoranno un pollo arrosto

ne la cucina d’un capitalista.

 

Quanno da un finestrino su per aria

s’affacciò un antro Gatto: – Amico mio,

pensa – je disse – che ce so’ pur’io

ch’appartengo a la classe proletaria!

 

Io che conosco bene l’idee te

so’ certo che quer pollo che te magni,

se vengo giù. sarà diviso in due:

mezzo a te, mezzo a me…Semo compagni!

 

– No, no: – rispose er Gatto senza core

io nun divido gnente co’ nessuno:

fo er socialista quanno sto a diggiuno,

ma quanno magno so’ conservatore!

 

(Er compagno scompagno.)

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Fu nominato senatore a vita venti giorni prima di morire,e, pur malato,con la consueta ironia commentò:m’hanno fatto… senatore a morte…+

Come per i cavalieri di Vittorio Veneto,ovvero i reduci della Grande Guerra,di cui si ricordarono di una pensioncina…quando già eran tutti al camposanto…o quasi.+

Ah… patria ingrata!

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http://it.wikipedia.org/wiki/Trilussa

http://taccuinodiunamarziana.splinder.com/post/20522668/trilussa-er-compagno-scompagno

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